È successo a Padova, il 13 Gennaio 2020.
Un operaio della ditta “Pittarello Spa” stava lavorando, quando tutto a un tratto, un camion in retromarcia gli è andato contro.
Dopo due giorni in ospedale, purtroppo, non c’è stato più nulla da fare.
Una distrazione di mezzo secondo ha causato l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro.
Per quanto possa sembrarti strano, le conseguenze legali non le pagherà il camionista, che si è distratto e ha dato il via a questa tragedia. Ma “Giuseppe, Mauro e Lucio”, amministratori della Pittarello Spa.
“Conseguenze” che generalmente ammontano a 250 mila euro di risarcimento alla moglie del defunto, 500 mila euro per i genitori, 250 mila per ogni figlio e 90 mila per ogni fratello. Senza contare alle svariate migliaia di euro che i tre fratelli Pittarello dovranno pagare per sostenere le spese processuali.
La parte peggiore?
Episodi come questo accadono ogni giorno in tutta Italia.
Storie di imprenditori che non hanno fatto nulla di male, ma per colpa della distrazione di un proprio dipendente si ritrovano a sborsare cifre enormi.
Se un tuo dipendente si distrae un attimo e si fa male devi risarcirlo tu, anche se non è colpa tua. Ecco perché
Sembra incredibile, ma se un tuo dipendente commette uno sbaglio sei tu a pagarne le conseguenze. Anche se non centri assolutamente nulla.
A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione il 25 ottobre del 2017, tramite la sentenza n° 48951/17.
In pratica, è stato deciso che se un tuo dipendente si distrae e si fa male, la colpa è comunque tua. Perché dovevi “garantire una sicurezza delle condizioni di lavoro, tale da evitare possibili comportamenti negligenti o imprudenti del lavoratore”.
Il problema è che i tuoi dipendenti sono più soggetti a distrazioni di vario tipo rispetto a te.
Come mai?
Il tuo è un mestiere “qualitativo”. Nel senso che se un giorno sei particolarmente stanco, impieghi molte più ore a finire le stesse cose che avresti fatto normalmente.
Se individui un problema e decidi che è da risolvere in giornata, più sei concentrato meno tempo ci metti. Di conseguenza è nei tuoi interessi essere perfettamente lucido quando lavori.
Per i tuoi dipendenti è diverso. Mentre il tuo lavoro è “qualitativo”, il loro è piuttosto “quantitativo”.
Se un tuo impiegato da contratto deve lavorare 8 ore, lui lavorerà 8 ore anche quando è particolarmente stanco e distratto.
Molto spesso la loro professione è piena di gesti “meccanici”. Mansioni che, una volta imparate, sono piuttosto semplici da svolgere. Ecco che iniziano a lavorare in modalità “pilota automatico”.
Un tuo dipendente può permettersi di essere distratto sul lavoro grazie al proprio “pilota automatico”
Tralasciando casi in cui un lavoratore commette un errore dietro l’altro ed è destinato al licenziamento, un impiegato può permettersi più distrazioni di te.
Non solo perché l’azienda non è sua (quindi rispetto a te avrà mediamente un livello di cura minore nelle varie mansioni), ma anche perché svolge un lavoro generalmente più semplice e privo di complicazioni del tuo.
Un cassiere del supermercato che trascorre 8 ore al giorno a registrare la spesa e far pagare i clienti, difficilmente dovrà sostenere tutta quella serie di imprevisti a cui è sottoposto un imprenditore.
Un magazziniere che deve semplicemente sistemare scatole e scatoloni, ha un lavoro prevalentemente “meccanico”. Di conseguenza, se è mentalmente stanco magari sarà un po’ più lento… ma il suo stipendio e le ore lavorative non variano minimamente.
Un muratore che porta in giro mattoni da 20 anni, ha memorizzato così bene le procedure e quello che deve fare che può lavorare col “pilota automatico”.
La maggior parte dei lavori da dipendente sono lavori meccanici.
Questo significa che quando hai imparato bene la tua mansione, puoi permetterti di svolgerla col “pilota automatico”. Quindi lavori, e pensi ad altro.
Il problema è che è proprio quando un dipendente usa il pilota automatico che rischia di farsi male.
Se sono 30 anni che porti in giro mattoni, inizi a lavorare sovrappensiero. Quindi è comprensibile che ogni tanto ti distragga.
Tuttavia, è proprio quella distrazione di mezzo secondo che può farti scivolare la carriola di mano, facendola cade addosso a un tuo collega.
O magari come al camionista di cui ti ho parlato all’inizio di questo articolo, che si è distratto un attimo mentre andava in retro e ha colpito un proprio collega.
Solo che anche quando la colpa è di un tuo dipendente, le conseguenze della sua distrazione le paghi tu.
Ogni volta che un tuo dipendente imposta il pilota automatico la tua azienda è a rischio fallimento
Perché poi sei tu a dover risarcire chi si è fatto male.
Risarcimento che, per molte aziende italiane, può risultare fatale.
Secondo la ricerca “The value of occupational safety and health and the societal costs of work-related injuries and diseases” compiuta “dall’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro”, in Italia l’importo medio per un infortunio NON mortale è di 55.000€.
Saresti in grado al momento di affrontare una spesa del genere?
E se l’infortunio dovesse risultare mortale? In tal caso dovresti risarcire tutta la famiglia del deceduto, rimettendoci mediamente dai 250 mila euro, fino a svariati milioni.
Somme che la maggior parte delle aziende NON può sostenere.
La parte peggiore?
Non puoi evitare che i tuoi dipendenti impostino il pilota automatico.
È un meccanismo mentale naturale per gli esseri umani.
Se il tuo lavoro non richiede particolare concentrazione, finirai per pensare ai fatti tuoi mentre lo svolgi.
E quando ti distrai, basta mezzo secondo per infortunarti.
Ecco perché il pilota automatico rappresenta una minaccia vera e propria per la tua impresa.
Perché non puoi evitare che i tuoi dipendenti lo impostino. Ma quando lo fanno, rischiano di farsi male.
Ed è sufficiente un solo infortunio per mandare in fumo tutto quello che hai costruito nel corso degli anni.
Molti pensano che la legge sia ingiusta.
Non dovresti essere tu a rimetterci se stasera un tuo dipendente si ubriaca, domani sul lavoro è stanco e causa un infortunio mortale.
Tuttavia, ad oggi la legge è questa. E non è destinata a cambiare nei prossimi anni.
Ecco perché non puoi evitare questo tipo di rischi. Per quanto tu possa ricreare un ambiente “privo di pericoli”, non puoi evitare che i tuoi dipendenti si facciano male per qualche distrazione di mezzo secondo.
E visto che non puoi evitare questa tipologia di rischi, dovresti perlomeno proteggerti dai danni devastanti che causano alla tua azienda.
Perché se domani un tuo dipendente si fa male e non godi di un’assicurazione adatta per un imprevisto del genere, sei tu a doverlo risarcire.
Ma quando scegli di proteggerti da questo tipo di eventi, la tua azienda e i tuoi soldi sono intoccabili.
In quanto imprenditore è fondamentale che tu capisca bene a quali rischi è sottoposta quotidianamente la tua azienda.
Proprio per questo motivo, voglio offrirti una consulenza dove analizzerò quali sono i pericoli che ogni giorno minacciano la tua attività.
L’incontro sarà gratis. E ti permetterà di scoprire come proteggerti dai rischi che minacciano te e la tua impresa.
Per difendere la tua azienda dai pericoli del “pilota automatico” dei tuoi dipendenti – ed evitare così di doverli risarcire anche quando non è colpa tua – clicca qui.
Alla sicurezza della tua attività,
Diego Saretta